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La Scoliosi

Con il termine scoliosi si intende una deformità strutturale della colonna vertebrale,  che si manifesta con una deviazione tridimesionale

 Il termine “strutturale” indica la non correggibilità da parte del paziente, mentre il termine “tridimensionale” sta ad indicare che la colonna non è deviata solo lateralmente, ma che le singole vertebre presentano una torsione intorno al proprio asse verticale. 

La scoliosi può interessare uno o più tratti della colonna vertebrale ( cervicale, toracica, lombare) ed essere costituita da una curva singola o doppia. 

La scoliosi idiopatica

Quando la scoliosi compare in giovani individui, per il resto sani, si parla di scoliosi idiopatica. 

In base all’età di insorgenza, la scoliosi idiopatica può essere classificata in: 

  • Infantile (sotto i 3 anni) 
  • Giovanile (dai 4 anni all’adolescenza) 
  • Dell’ adolescente 

Più precoce è l’età di insorgenza, maggiori sono i rischi di evolutività. 

La Scoliosi dell’adulto

Da non dimenticare poi la scoliosi dell’adulto, che può rappresentare la naturale evoluzione di una scoliosi giovanile ovvero manifestarsi sotto forma di una scoliosi degenerativa (associata a degenerazione dei dischi intervertebrali, legamenti ed artrosi). 

Cause della scoliosi Idiopatica: malattia su base genetica e multifattoriale

Numerosi studi hanno cercato di identificare le cause della scoliosi idiopatica, giungendo tuttavia a conclusioni ed interpretazioni controverse. Le attuali conoscenze convergono sul fatto che la scoliosi sia una malattia su base genetica ed eziologia multifattoriale. 

Come si diagnostica e l’importanza della diagnosi precoce

La diagnosi della scoliosi è inizialmente clinica. La valutazione accurata del soggetto consente di identificare la deformità, attraverso la misurazione dell’allineamento delle spalle, dei triangoli della taglia, dello strapiombo, dell’entità del gibbo toracico e/o lombare, della lunghezza degli arti inferiori e di una lunga serie di caratteri che permettono di guidare il medico verso il percorso diagnostico-terapeutico più idoneo. 

Grande attenzione deve essere posta dai genitori, pediatri, medici nell’individuare segnali premonitori in quanto la diagnosi precoce è essenziale per poter arrestare l’evoluzione della malattia. 

Elemento fondamentale nella diagnosi è rappresentato dalla radiografia in ortostatismo della colonna in due proiezioni. Attraverso questo esame è possibile eseguire opportune misurazioni (es. Angolo di Cobb) che consentono di determinare entità, sede e grado di scoliosi. 

Come si interviene: dalla ginnastica posturale al corsetto ortopedico fino all’intervento chirurgico

Il trattamento della scoliosi prevede diversi approcci, spesso in combinazione, che dipendono dall’entità della curva scoliotica. 

La ginnastica posturale rappresenta una metodica fondamentale ed imprescindibile nella gestione del paziente con scoliosi. Programmi terapeutici individualizzati andrebbero portati avanti di pari passo anche all’utilizzo di corsetti, al fine di promuovere una “presa di coscienza” della deformità da parte del paziente e di poter sviluppare una correzione attiva. 

Scoliosi che superano i 20°-22°  sono candidate all’utilizzo di corsetti ortopedici su misura. 

Attualmente questi strumenti rappresentano l’unico trattamento conservativo che si sia dimostrato efficace quando i pazienti vengono correttamente selezionati. L’obiettivo del corsetto è quello di prevenire la progressione della curva, con minimo disagio per il paziente, evitando che la scoliosi si aggravi a tal punto da poter provocare disturbi nella vita adulta. Il corsetto dovrebbe essere indossato, salvo diversa specificazione, 20-22 ore al giorno. 

L’attività fisica va sempre promossa, nonostante non esista uno sport considerato ideale. Lo sviluppo sano ed armonico della muscolatura può aiutare il paziente sotto molti punti di vista. Curve scoliotiche che progrediscono nonostante l’utilizzo del corsetto, oppure che superino 35°-40° sono candidate all’intervento chirurgico.  L’intervento prevede generalmente l’utilizzo di 2 barre e diverse viti opportunamente costruite, il cui fine è quello di derotare  ed allineare la curva scoliotica. La correzione così ottenuta viene stabilizzata attraverso una fusione ossea delle vertebre interessate, detta artrodesi.

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