I punti di ancoraggio (Radici) del corno posteriore del menisco sono di fondamentale importanza per la salute del ginocchio.
Una loro rottura è equivalente alla totale mancanza del menisco se si prende in considerazione il sovraccarico articolare conseguente. Questo può a sua volta determinare l’insorgenza di artrosi precoce, edema osseo, fratture da “stress” fino al fallimento di eventuali concomitanti ricostruzioni legamentose. Tali ragioni hanno portato, negli ultimi anni, alla costante ricerca di soluzioni volte alla riparazione della radice meniscale.

Le tecniche di riparazione prevedono l’isolamento della radice meniscale, la sua liberazione accurata da eventuali aderenze cicatriziali, il posizionamento di un minimo di due suture ed il riposizionamento il più possibile prossimo alla sua posizione anatomica. Dopo aver eseguito queste operazioni per via artroscopica, è necessario eseguire un tunnel attraverso la tibia che consenta mettere in tensione i fili di sutura, i quali verranno poi annodati attraverso un “bottone” appositamente posizionato nella porzione anteriore della tibia. A questo punto è possibile valutare la stabilità della sutura testando il ginocchio in tutto il suo range di movimento.
I protocolli post-operatori prevedono generalmente un divieto di carico per 4-6 settimane ed una limitazione del movimento del ginocchio per il primo mese. Si procederà quindi ad un cauto e graduale aumento del range of motion, associato a terapie personalizzate volte al recupero più completo possibile del ginocchio.